La VI sezione della Cassazione Penale, con sentenza del 17/06/2014, ha statuito che se l’imputato ha volutamente ingerito alcool e stupefacenti, l’azione che essi esercitano non impedisce di ritenere accertato il dolo diretto nel compimento della condotta.
L’esistenza del dolo non richiede un’analisi lucida della realtà da parte del reo, in quanto è necessario soltanto che il soggetto sia in grado di attivarsi in maniera razionale.