Consegna di aliud pro alio e risoluzione contrattuale: la sentenza della Cassazione. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 13214 del 14 maggio 2024, ha chiarito i presupposti per la configurazione della consegna di aliud pro alio. Condizione che dà diritto all’azione contrattuale di risoluzione ai sensi dell’art. 1453 c.c. La vicenda è stata discussa dall’avvocato Francesco Innocenti, che ha rappresentato il cliente in questo complesso caso giuridico.
Secondo la Cassazione, sussiste consegna di aliud pro alio quando il bene consegnato è completamente eterogeneo rispetto a quello pattuito, in termini di natura, individualità, consistenza e destinazione. Ciò avviene quando il bene appartiene a un genere diverso e si rivela, quindi, del tutto inidoneo a soddisfare lo scopo economico-sociale della res promessa, non fornendo l’utilità prevista.
Il caso in esame riguardava la consegna di un macchinario industriale che, pur essendo della stessa tipologia di quello ordinato, presentava caratteristiche tecniche e funzionali completamente diverse. Questo ha impedito al macchinario di essere utilizzato secondo gli scopi per cui era stato acquistato. Configurando così la fattispecie di aliud pro alio.
La sentenza ha confermato la risoluzione contrattuale, permettendo al cliente rappresentato dall’avv. Innocenti di ottenere il risarcimento dei danni e la restituzione delle somme versate. Questo pronunciamento rappresenta un importante punto di riferimento per la giurisprudenza in materia di difformità nei contratti di compravendita.
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