La III sezione Civile della Corte di Cassazione con la sentenza n. 17421/2019 ha stabilito che, in caso di contagio postrasfusionale la prescrizione decorre dal momento in cui la vittima viene informata che la malattia è stata causata dalla trasfusione e non dal momento in cui scopre di essere malata.

La vicenda nasce dalla riforma operata dalla Corte d’Appello, con la quale questa ribaltava l’esito di primo grado, nel quale il Tribunale aveva accertato la responsabilità del Ministero della Salute, e quindi il conseguente risarcimento del danno patito a seguito del contagio dell’attrice dal virus HCV, avvenuto successivamente ad un’emotrasfusione.

La Corte accogliendo il ricorso, ripercorreva quanto statuito dalla giurisprudenza di legittimità, specificando che in contrasto a quanto stabilito dalla Corte d’Appello, non poteva rilevare per il decorrere della prescrizione il momento in cui la ricorrente si rendeva conto di essere malata, bensì quello in cui, alla stessa veniva riscontrata una patologia derivante da una condotta illecita altrui.