La III sezione della Cassazione penale, con sentenza n°30563 del 16/05/2014, ha statuito che la deposizione della vittima di reati sessuali, al momento dell’accertamento del reato, può essere assunta anche come unica fonte di prova della colpevolezza.
La parte offesa deve essere sottoposta, però, ad una indagine sulla credibilità, soggettiva ed oggettiva.
In casi come questo molto spesso, l’accertamento dei fatti dipende necessariamente dalla valutazione del contrasto delle versioni opposte dell’imputato e della parte offesa, unici due protagonisti dei fatti.