La Corte di appello di Firenze, con sentenza dell’8 settembre 2022, ha confermato la condanna di una banca al risarcimento del danno a favore di un proprio correntista vittima di phishing, non avendo la prima fornito prova di aver adottato sistemi di sicurezza aggiuntivi, quali il servizio di “sms-alert”, tali da consentire l’immediato controllo da parte del cliente della propria operatività sul conto e quindi la revoca dell’operazione, disposta per errore o in modo fraudolento.