Se tutti i conti con la stessa banca sono cointestati, i saldi sono compensabili per intero. In questo articolo si parla del diritto di compensazione della banca verso il cointestatario del conto corrente. Infatti la Corte di Cassazione, con ordinanza n. 10024/2023, ha stabilito che se tutti i rapporti contrattuali con la banca sono cointestati troverà applicazione il principio di unicità dei conti con possibilità di compensare interamente i saldi, mentre se, a fronte di un conto corrente cointestato, soltanto uno dei correntisti intrattiene altri rapporti con l’istituto di credito, la compensazione può esclusivamente riguardare la quota di attivo imputabile al correntista debitore.
Nella pratica, la cointestazione del conto corrente è molto diffusa.
Il conto corrente è un contratto concluso tra le parti e l’istituto di credito. La cointestazione può essere chiesta al momento dell’accensione del conto corrente.
Un conto deve nascere ab origine come cointestato, infatti, non è possibile trasformare un conto personale in cointestato, ma occorre aprirne uno nuovo.
Il Codice civile con l’art. 1854 c.c. si occupa proprio della cointestazione, prevedendo quanto segue: “Nel caso in cui il conto sia intestato a più persone, con facoltà per le medesime di compiere operazioni anche separatamente, gli intestatari sono considerati creditori o debitori in solido dei saldi del conto”.
Attenzione: la delega sul conto corrente non va confusa con la cointestazione!
È interessante dunque l’ordinanza della Corte Suprema di Cassazione n. 10024 del 14 aprile 2023, in quanto consente di mettere a fuoco le modalità operative del diritto di compensazione della banca nei confronti del cointestatario del conto corrente: se tutti i conti con la stessa banca sono cointestati, i saldi sono compensabili per intero.
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